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Santa Lucia

Ogni anno nella nostra Parrocchia di San Giovanni Evangelista, in prossimità della notte del 12 Dicembre, festeggiamo l’arrivo di Santa Lucia, accompagnata da Gastaldo e l’asinella.
Le bambine e i bambini della nostra comunità aspettano la Santa recitando poesie e canzoncine, incitando a gran voce l’arrivo finché l’emozione dell’attesa ha avuto il sopravvento.
Con la consegna delle letterine, si impegnano ad essere ubbidienti e fare i bravi ricevendo dalla Santa una confezione di caramelle.

Il servizio di TelePace

Tante foto, sorrisi e qualche lacrima intimorita, ha reso speciale questa giornata ripresa per l’occasione da TelePace: guarda il servizio.

E’ la festa della luce che trionfa sul buio, per rasserenare gli animi di ognuno, nella certezza che il sole e la bella stagione torneranno, che la natura rifiorirà e la vita si perpetuerà per sempre, nonostante il buio della notte di Santa Lucia che, come ci insegna la tradizione, “è la notte più lunga che ci sia.

La Storia di Santa Lucia

Siamo nel IV secolo, in Sicilia, a Siracusa. Lucia è una giovane donna di una buona famiglia, fidanzata ad un concittadino e destinata ad un buon futuro di moglie e madre.
La mamma si ammala e Lucia si reca in preghiera a Catania, sulla tomba di Sant’Agata, per invocarne la guarigione. Qui la Santa le appare e le chiede di dedicare la sua giovane vita all’aiuto dei più poveri e deboli, predicendole il martirio. Lucia torna a Siracusa e trova la mamma guarita. Rompe il fidanzamento, e decide di andare tra i poveretti che stanno nelle catacombe e di donare loro tutta la sua dote. Il fidanzato non comprende, si arrabbia e decide di vendicarsi, denunciando pubblicamente quella che avrebbe dovuto essere la sua futura sposa, con l’accusa di essere cristiana. Sono anni di persecuzione sotto l’imperatore Diocleziano. Lucia ammette e ribadisce la sua fede, irremovibile anche sotto tortura, affermando che la sua forza viene non dal corpo, ma dallo spirito. Al momento di portarla via, l’esile corpo da ragazzina assume una forza miracolosa e né uomini, né buoi, né il fuoco, né la pece bollente riescono a smuoverla. Viene così condannata a morte. Prima di morire riesce a ricevere l’Eucaristia e predice a Diocleziano la sua prossima morte e la cessazione delle persecuzioni. Entrambi i fatti si verificano nel giro di pochi anni.